Nasce un nuovo modo di “essere cittadini”, più consapevoli e partecipativi, in grado di influenzare i trend e le scelte dei “grandi” (politici, istituzioni, imprese e media tradizionali). I nuovi media a disposizione permettono loro di far sentire le proprie istanze, di unirsi tra categorie e comunità, determinare i cambiamenti nella società attraverso scelte di consumo responsabili e comportamenti etici.

sabato 23 febbraio 2013

Ricerche e studi

Havas Worldwide: Prosumer Report 2013
Consumatori più consapevoli, partecipativi e responsabili
L’indagine “Prosumer Report 2013” realizzata da Havas Worldwide delinea una nuova tipologia di cittadino che influenza i consumi e acquisisce sempre più potere anche grazie ai social media. L’analisi, condotta su un panel di oltre 10.000 persone, in 31 paesi, tra cui per la prima volta l’Italia (500 intervistati) prende in esame due categorie di consumatori: i “Prosumer” e i “Mainstream”.


 

I Prosumer sono la frangia dei consumatori più evoluta che influenza i trend e i consumi a livello mondiale. Rappresentano all’incirca il 15–20% del totale. In questo studio i Prosumer rappresentano il 21% del campione e presentano le seguenti caratteristiche chiave:
- Cercano costantemente informazioni e nuove esperienze
- Accolgono le innovazioni
- Adottano in maniera entusiasta le nuove tecnologie e i nuovi media
- Trasmettono attitudini e idee
- Esigenti con le marche
- Molto influenti e ricercati per le loro opinioni e raccomandazioni

I Mainstream: rappresentano la maggioranza dei consumatori di un paese e sono all’incirca il 75%- 80% del totale.

Il dato più eclatante della ricerca, a livello globale, è l’emergere di un cittadino con più potere nella società di oggi, grazie anche ai social media che permettono loro di far sentire le proprie istanze, di unirsi tra categorie e comunità, determinare i cambiamenti nella società attraverso scelte di consumo responsabili e comportamenti etici.

Gli intervistati ritengono che siano le persone, unite nei social media, più che le scelte di consumo, i politici o le aziende, a rappresentare un fattore decisivo del cambiamento. Addirittura i Prosumer italiani attribuiscono agli strumenti social un potere decisivo(80%), si attendono dalle aziende un ruolo maggiore nella vita delle comunità locali (78%) e hanno un alta percezione di sé come cittadini (72%), meno condivisa dai Mainstream (49%). Ma cosa vuol dire essere un buon cittadino? Comportarsi in modo etico e responsabile (55% vs. 72% mondo), essere autosufficienti e prendersi cura della propria famiglia (48% vs. 54% mondo), essere un consumatore responsabile (34% vs. 40% mondo).

Due terzi del campione (75%) ritiene di aver più influenza nella società come consumatore responsabile, che come elettore. A fronte di una minor fiducia nelle Istituzioni infatti per molte persone il voto più importante non è quello occasionale dell’urna, ma quello quotidiano fatto di scelte di acquisto e di azioni responsabili per il bene della società.
Gli italiani si dichiarano più attenti all’impatto sociale e economico dei loro consumi e sono disponibili a spendere di più per gli acquisti responsabili e per quelli locali a supporto del Made in Italy.

In Italia dichiara Dario Mezzano, amministratore delegato di Havas Worldwide: “la ricerca sui comportamenti dei Prosumer 2013 analizza per la prima volta gli atteggiamenti di coloro che creano tendenze e influenzano le scelte dei consumatori. I Prosumer sono persone che anticipano i tempi, consumatori che annunciano i cambiamenti in atto nel modo di vivere la società moderna. In particolare sono portatori di segnali che annunciano il futuro e precorrono l’evoluzione dell’intera fascia globalizzata del mondo consumistico, fornendo elementi utili per rispondere alle esigenze di comunicazione dei futuri consumatori Mainstream.”
Per la comunicazione Corporate, Rosanna D'Antona, presidente di D’Antona & Partners/Havas PR- aggiunge: “oggi le aziende stanno comprendendo quanto sia importante che tutti gli stakeholders conoscano la disponibilità dell'impresa a sostenere, insieme ai consumatori e cittadini, le istanze di responsabilità sociale ed ambientali che ormai fanno parte della nostra quotidianità. La comunicazione nello scenario odierno deve agire su un sistema complesso di relazioni e di influenze (dai blogger ai formatori di opinione, fino ai dipendenti delle stesse imprese) che va governato e monitorato costantemente con la trasparenza e l’etica dettata da una società democratica e civile”.

Perrine Ripert, amministratore delegato di Havas Worldwide Digital, conclude: "con gli strumenti che offre Internet, il consumatore ha sempre più potere e può far sentire la propria voce. Può, attraverso i social media, fare o disfare la reputazione di un’ azienda ed essere sentito in tutto il mondo e in tempo reale. Ciò obbliga le aziende alla trasparenza e alla massima coerenza tra l'immagine che proiettano di sé ed i loro comportamenti reali".

Nessun commento:

Posta un commento